martedì 4 novembre 2014

OCCUPAZIONI ABUSIVE: RIFLESSIONI CON LA CITTA'


Di fronte alla notizia della nuova occupazione della palazzina di Via Milano, tra l’altro già sgomberata, proponiamo una riflessione ai nostri concittadini tutti, in particolare a quelli che guardano con occhio benevolo alle ragioni degli occupanti.
Poniamoci una domanda: è preferibile per una comunità lasciare un immobile in stato di abbandono e degrado, oppure è preferibile che quell’immobile sia occupato da qualcuno che ne fa un centro di aggregazione e socialità?
Se per un momento non considerassimo le modalità in cui è avvenuta l’occupazione dell’immobile (se cioè in modo legale o illegale), non avremmo dubbi nel rispondere che preferiamo la seconda ipotesi: meglio un immobile vivo e attivo che uno morto e abbandonato.
Ma poniamoci ora una seconda, indispensabile, domanda: come ci si deve comportare nel momento in cui il legittimo proprietario, pubblico o privato che sia, voglia rientrare in possesso dell’immobile occupato ? E in particolare, come ci si deve comportare nel caso in cui gli occupanti non se ne vogliano andare, ma anzi rivendichino il diritto di restare fino a quando loro aggrada?
Riconosciamo il diritto del proprietario di rivolgersi alla Pubblica Autorità per rientrare in possesso di un bene che gli appartiene e per farne l’uso che ritiene più opportuno, nel rispetto delle leggi e delle norme?
A questa seconda domanda, noi rispondiamo di si, senza il minimo dubbio. Il proprietario ha il pieno diritto di rientrare in possesso di ciò che gli appartiene. Voi, cosa rispondete ?
Abbiamo tuttavia una certezza rispetto a quanto accaduto con l’immobile di via Milano: in questa specie di gioco a rimpiattino che si è innescato, gli occupanti abusivi non vinceranno mai. L’unico risultato che otterranno sarà quello di creare ulteriori danni e disagi al resto della comunità. Non un bel risultato, purtroppo!
Da parte nostra confermiamo la nostra disponibilità a confrontarci sui temi relativi all’aggregazione ed al mondo giovanile, come abbiamo sempre fatto, in un percorso che sia all’interno del rispetto della legalità.

Nessun commento:

Posta un commento